Year: 2023
Square meters: 140m²
Location: Milan
A pochi passi da Piazza Conciliazione si erge la palazzina del 1910, nuova dimora di una giovane coppia con una figlia. L'edificio si staglia attorno a una corte privata di rara bellezza nel cuore di Milano, edita già in un'edizione che raccoglie i giardini privati più affascinanti della città.
L'unità, situata al piano terzo, si divide in due tra il corso e la corte interna tramite un lunghissimo corridoio che raccorda l'ambiente. A sud, prossima all'ingresso, l'area di rappresentanza alla quale è stato annesso un bagno di servizio per gli ospiti rimpiazzando un precedente disbrigo, a nord est la cucina, le due camere e il bagno padronale.
Mantenendo l'impianto originale, tipicamente borghese, la cucina rimane nell'area privata mentre la grande sala viene annessa al pranzo, tramite l'abbattimento di un divisorio interno, mettendo così in luce le due enormi porte finestre che danno sui poggioli sovrastanti il fronte strada.
L'uso di due colori a tempera, entrambi a cavallo tra diverse cromie primarie, muta con il passare delle ore: dal giorno alla notte e dall'estate all'inverno, creando un'atmosfera mutevole e mai banale.
La nuova impiantistica viene canalizzata interamente nel nuovo controsoffitto del corridoio in maniera da preservare l'altezza degli ambienti principali e i pavimenti tipici della vecchia Milano: parquetta di rovere a spina di pesce e graniglie di cemento tipiche del primo Novecento (ancora in uno stato di conservazione congruo). Il lavoro di restauro minuzioso viene eseguito manualmente tramite carteggiatura e finitura a cera. Lo stesso per le porte doppie e gli infissi con capitello. Nel corridoio si sviluppano nuove nicchie a funzione contenitiva per accogliere gli elettrodomestici di servizio e l'impianto di climatizzazione a scomparsa. Quest'ultimo dà sugli ambienti principali grazie all'ausilio di feritoie customizzate a scomparsa totale.
La quasi interezza degli arredi viene realizzata su disegno con l'ausilio di materiali riproposti, senza soluzione di continuità, nei vari ambienti. Protagonisti: il legno di mogano e l'ottone. Materiali secondari demarcano alcuni arredi specifici, sempre nella tradizione del design meneghino, quali: il marmo verde alpi, la paglia a trama stretta, la radica, i rivestimenti in porcellana artigianale e la carta da parati in seta (tipicamente liberty). Altri marmi policromi pregiati demarcano i diversi ambienti in abbinamento ai pavimenti delle diverse aree. Gli apparati illuminanti principali sono su disegno, quali il grande lampadario del pranzo, che può essere posizionato in diverse posizioni a mo' di ombrellone. Orientando le alette paralume, inoltre, la luce può essere direzionata verso l'alto o verso il basso con maggiore o minore intensità. Il light design, mai uniforme, si ottimizza con l'ausilio di applique e faretti custom oltre all'aggiunta di qualche complemento d'arredo firmato vintage. Citazione al liberty anche nel grande tappeto Nichols, originale anni '20, che ben si integra tra le varie cromie della sala. Pochi pezzi icona completano l'arredamento altamente personalizzato.
Uno spazio unico e affascinante che gode di grande quiete seppur completamente immerso nel contesto metropolitano.